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Biografia

LUIGI PREVEDEL

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Luigi Prevedel Scultore

Luigi Prevedel nasce a Cles, capoluogo della Val di Non, in Trentino, il 6 novembre 1969. Frequenta l’Istituto d’Arte di Trento “Alessandro Vittoria”, sezione legno, cui seguono due anni di Accademia d’Arte a Venezia, senza esito. La vita lo porta poi a intraprendere il mestiere dell’artigiano. Ma il richiamo dell’arte e del marmo diventa tuttavia irresistibile: così Prevedel, da geniale scultore autodidatta, nel 2010 affonda lo scalpello in un blocco di marmo pesante 58 quintali. Una sfida all’impossibile che conduce lo scultore noneso a modellare magistralmente la figura di un grande dell’arte trentina, un altro scultore d’Anaunia, Stefano Zuech (Brez, 1877 – Trento, 1968). L’opera viene esposta per la prima volta nel 2013 nel palazzo Arzberg Freihaus di Arsio (TN), già convento francescano, attirando migliaia di visitatori e l’attenzione del critico e storico dell’arte Vittorio Sgarbi, che rimane impressionato dalla straordinaria fattura e bellezza dell’opera, che si aggiudica il primo premio della Biennale internazionale di Asolo nel 2014 ed è esposta in occasione dell’Expo Milano 2015 presso la mostra “Tesoro d’Italia” del padiglione Italia, curata dallo stesso Vittorio Sgarbi. La statua di Zuech viene poi richiesta per essere esposta a Seul, in Corea del Sud.

Luigi Prevedel Scultore

Nel 2016, in occasione della prima edizione della Triennale dell’Arte Contemporanea di Verona, Prevedel realizza una piccola scultura in marmo rosa Portogallo, materia difficilissima da lavorare: “Sognando nel Marmo” è in linea con le direttive dell’evento, che limitavano il peso delle produzioni a soli 30 kg. Un’opera che riscuote grande interesse e ammirazione.
Nel 2017 è la tragica storia del piccolo Aylan a ispirare l’opera “La Morte e il Pianto”, che immortala nel candido marmo di Carrara la tragedia dei profughi che hanno perso la vita in mare. Ad essa Prevedel consegnava al marmo un personale monito affinché mai più si ripetessero tali tragedie e la scultura è stata donata a papa Francesco il 13 settembre 2017: il pontefice ne ha disposto la posa all’ingresso del palazzo della FAO a Roma.
Nel 2018 l’artista di Castelfondo realizza una scultura su pietra bianca di Vicenza, dedicata al pioniere dell’aviazione Gianni Caproni. L’opera ha un notevole successo, acclarato anche dai più illustri critici d’arte ed è esposta all’interno della sede della Cassa Rurale di Arco (TN).

"Se la gente sapesse quante ore ho sudato per realizzarlo,
non mi considererebbe un genio"

Michelangelo Buonarroti

Nel 2019 completa l’opera “Indisturbata”, scolpita nel marmo rosa di Portogallo ed esposta a palazzo Trentini (Trento), sede del Consiglio della Provincia autonoma di Trento, dove riscuote strepitoso successo.
Si tratta di un’opera fuori del comune, sulla quale Prevedel ha lavorato per ben 10 mesi, realizzata completamente a mano e senza l’ausilio di strumenti elettrici, come del resto tutte le opere dell’artista. Il soggetto è stato ricavato senza partire da alcuno schizzo preparatorio o abbozzo, né sottoponendo la modella a lunghe ore di posa.

Sempre il 2019 vede Prevedel realizzare la sua prima e finora unica opera in legno, materiale che non raggiunge nell’artista la predilezione riservata al marmo: un Cristo sulla croce dalle fattezze magistrali, opera visibile a tutti a Castelfondo, paese di residenza dell’artista.

Il 2019 è un anno ricco di soddisfazioni: la partecipazione infatti alla Biennale internazionale RomArt2019 (Roma, 20-24 novembre), selezionato tra i 150 artisti di tutto il mondo chiamati a esporre la propria opera, la statua dedicata a Stefano Zuech è stata ammirata nei prestigiosi locali dello stadio di Domiziano e del Palazzo Velli in Roma.
In occasione dell’inaugurazione, Prevedel è stato premiato nella sezione scultura attraverso il conferimento del premio “Art Business” volto alla promozione artistica nazionale e internazionale delle sue opere e attività per tutto l’anno 2020 e 2021.

Nel 2020 la prestigiosa ditta di costruzioni “Mak” di Lavis (TN) ha commissionato a Prevedel una importante scultura a memoria della propria famiglia.
Per tale opera l’artista ha cominciato a lavorare un blocco di marmo bianco di Carrara dal peso di 70 quintali.

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Art collection

Arte unica

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Scelgo un blocco di marmo
e tolgo tutto quello che non mi serve.

Auguste Rodin

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